Pazienti con malattie croniche

È lungo l’elenco delle malattie croniche la cui presenza costituisce un’indicazione al vaccino. Da una rilevazione della Sorveglianza PASSI, il 18% degli intervistati fra i 18 e i 69 anni ha riferito di avere una o più patologie croniche diagnosticate da un medico. La condizione di cronicità è più frequente al crescere dell’età (coinvolge il 7% degli adulti con meno di 34 anni, il 13% fra i 35-49enni e il 29% delle persone fra 50 e 69 anni).

Solo il 28.7% delle persone con almeno una cronicità è ricorsa alla vaccinazione antiinfluenzale a tutela della sua salute.

La malatia cronica è una condizione che rende il soggetto che ne sia portatore, più suscettibile all’influenza e, soprattutto, alla comparsa delle complicanze influenzali. 

È il caso delle patologie respiratorie, a cominciare dall’asma.

Anche se in realtà chi soffre d’asma non sembra esposto a un maggior rischio di contrarre l’influenza, vi è il fatto che in questi pazienti l’influenza può decorrere in maniera molto più seria, anche nei casi in cui l’asma non è particolarmente grave e i sintomi sono ben controllati dalla terapia antiasmatica.  Il fatto è che tipicamente l’asma è caratterizzata dalla presenza di un’infiammazione delle vie respiratorie che sono quindi più sensibili: l’infezione influenzale può determinare un peggioramento dell’infiammazione e di conseguenza può scatenare attacchi asmatici e peggiorare i sintomi. A complicare le cose vi è poi il fatto che nell’asmatico l’influenza presenta anche un maggior rischio di andare incontro a complicazioni, in primo luogo la broncopolmonite. Non deve perciò sorprendere che l’asma rappresenti la condizione più spesso presente, sia nei bambini, sia negli adulti ricoverati per complicazioni influenzali.                                               

Un’altra patologia dell’apparato respiratorio in cui la vaccinazione è fortemente raccomandata è la BPCO (Boncopneumopatia cronica ostruttiva), una malattia in cui il paziente può andare incontra a ripetute riacutizzazioni. Ebbene numerosi studi clinici hanno consentito di dimostrare come il vaccino antinfluenzale sia in grado di ridurre le riacutizzazioni nei pazienti con BPCO. In particolare si stima possa ridurre del 50 % la gravità della malattia influenzale e dell’incidenza di  mortalità nei pazienti con BPCO.

Studi clinici mostrano che la presenza del diabete si associa a un aumento del numero di ricoveri per influenza e per le sue complicazioni. Nel diabetico l’infezione influenzale peggiora il controllo della glicemia, con maggior rischio di scompenso glicemico; inoltre il diabete compromette le capacità di difesa dell’organismo che è quindi meno in grado di combattere l’infezione. È dimostrato che nei diabetici la vaccinazione consente di ridurre in misura significativa i ricoveri per influenza e per sue complicazioni durante le epidemie influenzali.

Un elevato rischio di gravi complicazioni dell’influenza è presente anche nei pazienti con problemi di cuore (per es. scompenso cardiaco, cardiopatia ischemica). Uno studio americano ha per esempio dimostrato come nella stagione influenzale 2010-2011 ben il 37% degli adulti ricoverati per complicazioni dell’influenza avesse una malattia cardiaca. Altre ricerche hanno d’altra parte dimostrato come l’influenza si associ a un incremento degli attacchi cardiaci e degli ictus. Per tali ragioni anche nei pazienti con malattie cardiache è raccomandata la vaccinazione antinfluenzale.